
Con l'entrata in vigore del D.lgs 81/2008 (Testo unico sulla salute e sicurezza sui luoghhi di lavoro), il datore di lavoro firma il DVR (Documento di Valutazione Rischi) o, in alcuni casi, il DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti). Attraverso questi documenti si assume la responsabilità di garantire che il lavoro dei propri dipendenti avvenga in condizioni di sicurezza, nel rispetto delle normative.
L'esposizione dei lavoratori agli agenti fisici, quindi anche al rumore, rientra nella valutazione obbligatoria dei rischi cui il datore di lavoro deve farsi carico.

La valutazione del rischio rumore è un processo tecnico di conoscenza finalizzato alla riduzione del rischio attraverso l'adozione di interventi e tecniche organizzative e procedurali.
La riduzione del rischio rumore deve essere attuata seguendo un preciso ordine:

Il tecnico effettua delle misurazioni in corrispondenza di ogni postazione di lavoro, durante un normale processo lavorativo o, in casi meno frequenti, simulando delle lavorazioni per tenere conto delle situazioni più gravose cui il lavoratore può essere esposto. Se l'azionamento del macchinario prevede la presenza di una persona, il microfono viene posizionato a circa 30 cm dall'orecchio più esposto e diretto verso la sorgente.
Il tecnico, supportato dalle misure fonometriche, calcola, per ciascun lavoratore (o "Gruppi Acusticamente Omogenei" di lavoratori), alcuni indici di esposizione previsti dalla normativa: Un indice di esposizione equivalente giornaliero (o in taluni casi settimanale) e un livello di picco, con le adeguate curve di ponderazione. Calcola le incertezze nelle misure ed in base ai valori ottenuti assegna ogni lavoratore ad una "Classe di rischio".
È importante sottolineare che l'utilizzo dei DPI non cambia la classe di rischio del lavoratore e che il lavoro è consentito solo se, con l'adozione dei DPI prescritti non vengono superati i limiti superiori previsti in classe di rischio alta.
Il tecnico valuta l'efficacia dei DPI confrontando la loro scheda tecnica con i risultati dell'analisi fonometrica spettrale, tenendo conto delle incertezze dovute al deterioramento dei materiali o all'uso difforme da quanto previsto nelle specifiche tecniche. Valuta inoltre eventuali effetti di "iperprotezione" che impediscono al lavoratore di sentire eventuali sistemi di allarme; I DPI devono in tal caso essere sostituiti con altri idonei o i sistemi di allarme devono essere integrati con sistemi di segnalazione ottica.